2007 LAPPONIA - Marino Rota

Granselelgarden Lapland Lodge a Vindelgransele xx/xx/xx - yy/yy/yy

Dopo 2 anni di Irlanda, nonostante la difficoltà di lasciare una sistemazione come quella offerta da Casa Rizzini, il gruppo decide di orientarsi verso qualcosa di nuovo.

L'occasione si presenta a Febbraio '09 durante la nostra partecipazione alla Fiera della pesca di Vicenza.

Qui, per la prima volta, incontriamo Marino che, assieme al biondo Tommy, ci presenta la possibilità di conosere i Lucci ed i Paesaggi della Lapponia Svedese.

Ci colpiscono le immagini che mostra sul Mac e che tappezzano lo Stand, complice la sua disponibilità ci facciamo raccontare un po' di cose, compreso il periodo migliore per andare (ultima settimana di giugno, prime di luglio).

Da subito entriamo in sintonia con Marino per la semplicità e la franchezza con cui ci parla, in seguito, conoscendolo meglio, avremo conferma degli iniziali giudizi.

Partecipanti

Poche settimane dopo, il gruppo decide di incontrarsi per decidere sulla prenotazione; Davide ci ospita a casa sua e, dopo una pizza in compagnia, decidiamo che la Spedizione dell'anno sarà al Granselegarden in terra lappone.

La serata si conclude "apparacchiando" sul tavolo le varie esche che ognuno di noi pensa di utilizzare nella prossima avventura, sembravamo dei bambinoni, ognuno preso dal proprio orgasmo nel mostrare il giochino preferito. Chissà cosa ha pensato Manuela nel rincasare e vedere sta banda di vitelloni esaltati da questi pezzi di plastica colorati...che banda di salami!!!

Si Parte...

Il viaggio aereo Milano-Stoccolma non parte nel modo migliore perhè, non appena arriviamo in terra svedese, il buon Matteo non si vede restituito il prezioso bagaglio.

Al momemto di sfiga il gemello reagise, inizialmente, da lord inglese con una buona dose di ironia e stile ma, una volta realizzato che i bagagli non uscivano, vira l'atteggiamento verso una bella incazzatura contro tutto e tutti, compresa Alitalia, i Comunisti ed il Governo Prodi del periodo :-]]

Ancora oggi ci ricordiamo bene quel momento delicato ma al tempo stesso esilarante!!

Per fortuna poi, grazie all'interessamento di Marino, il giorno seguente ci vedemmo i bagagli recapitati in loco e Matteo tirò un respiro di sollievo.

Riprendendo il filo del viaggio come non ripercorrere i ragionamenti e le teorie del buon Saccaggi. In attesa del secondo imbarco ci troviamo, infatti, nel piccolo fast food dell'aereoporto dove mangiamo una pizza da schifo, da quel momento abbiamo capito che il ristorante buono è quello al piano rialzato dove servono il pesce del posto. Per rendere la pizza ancora più indigesta il presidente inizia ad indottrinare il gruppo estraendo dalla tasca il famoso Libretto Nero delle sue catture, di cui tiene un assiduo aggiornamento a partire dall'eta preistorica...

Terminato il supplizio saliamo sul turbo-elica, ed in poco tempo raggiungiamo il piccolo aereoporto di  Skeleftea. Non appena scendiamo le scale dell'aereomobile ci colpisce la qualità dell'aria, fresca, ossigenata e...completamente diversa da quella umida e puzzolente che siamo abiutuati a respirare nella bassa reggiana.In pochi minuti, complice una gentilissima ragazza del posto (da subito la fauna del posto si svela amica), sbrighiamo le pratiche per il noleggio delle auto (una Saab ed un ford Galaxy).

Sempre in aereoporto conosciamo due romagnoli e presto sopriamo che passeranno la vacanza con noi al GranSelegarden, altro colpo di culo, si dimostreranno simpaticissimi!

Usciamo dall'aereoporto e ci immergiamo in un paesaggio che ci toglie il fiato, nonostante l'orario il sole è ancora alto nel cielo e la luce bella e gialla. I giorni seguenti apprezzeremo questa particolarità del "sempre giorno", è bellissimo ed al tempo stesso spiazzante, non si andrebbe mai a letto! Verso le 2 di notte il sole, infatti, sparisce dietro alle colline ma subito dopo inizia a risalire, spettacolo!!

Il viaggio è memorabile come gli scorci che si presentano ai nostri occhi, in circa 200 km sempre costeggiando il Vindel, incontriamo un paio di macchine al massimo e l'unico rischio che incontriamo è dato da un branco di renne che, inaspettatamente, attraversa la nostra carreggiata. In seguito ci ricordammo dell'avvertimento di Marino a cui non avevamo minimamente dato retta, a dire il vero pensavamo ci prendesse in giro...

Verso le 22.30, bel viaggetto ehh, arriviamo a destinazione nel comune di Vindeln (contea di Västerbotten) e subito ci troviamo di fronte alle due attrazioni del posto: "il Rota" ed "il Vindel".

La sistemazione è meravigliosa, Marino ha aquistato una vecchia scuola posizionata su un grosso isolotto lambito dai due bracci del fiume. Che dire, si esce di casa e ti trovi di fronte uno dei più bei fiumi della lapponia, da urlo!!Se vi va date un occhio a questo link: La Valle del VindelPrendiamo posto nei due lodge, in legno, sistemati nel giardino accanto alla casa, un po' stretti per 8 ma ugualmente confortevoli.

Il mattino successivo, a colazione, Marino ci racconta le possibilità alieutiche e le poche regole che dovremo seguire; la scelta è veramente ampia perchè oltre al Luccio, nostro obiettivo principe, potremo insidiare: trote, salmerini, temoli e persici (ed in quantità industriale).

Da ricordare lo strepitoso Bregot, si tratta di un buonissimo burro salato che complice l'aria fresca, va giù come niente; a dire il vero, verso sera qualche effetto collaterale sulla mutanda (lato posteriore) si evidenzia :-]]

Il primo giorno Marino ci direziona verso il Lago di Mala dove, senza fatica, mettiamo in carniere parecchi Lucciotti.

L'equipaggio Saccaggi preso dall'entusiasmo rimane sul posto fin verso mezzanotte, memorabili le esternazioni del Gifro  che cotto, davanti ad un the: dice "Ohh cazzo, ma tu non sei normale, non sai che abbiamo solo preso pesci foraggio!"

La giornata successiva inizia di buon ora, come le teorie del Presidente che, appena alzato se ne esco con: "il paesaggio è così bello che metto il cervello in stand by, e tu?"...

Massacrati dal viaggio e dal primo giorno di pesca decidiamo di utilizzare la mattina per visitare il piccolo "centro" di Mala. Qui facciamo scorta di benzina e cibo per il pranzo dei giorni seguenti, visitiamo i negozi del luogo cogliendone le particolarità.

Facciamo una capatina anche in ferramenta dove, qualcuno di noi, viene attratto da una piccola esca anti-alga che in seguito farà sfracelli: "Il Frullino".

Come al solito ci sentiamo dei veri beoti, con il nostro inglese da 3 elementare, ma la figura si amplifica quando capiamo che qui, anche la nonnetta dei casalinghi, conosce perfettamente un paio di lingue...

Dividendoci come al solito tra la Coop e l'Esselunga del posto (al nostro interno siamo animati da preferenze politiche un po' divergenti) analizziamo gli alimenti del luogo prestando attenzione a quelli più caratteristici, per questo facciamo una bella scorta dei loro Kanenbullar, un buonissimo dolce tipo "veneziana" che loro insaporiscono in diversi modi (crema, pistacchio, cannella, ...).

Torniamo verso il lodge sparandoci altri 25 km e continuando a chicchierare incrociamo, stranamente, una vechia signora; in quel frangente il Mariotti se ne esce con una delle sue perle di saggezza che, in seguito, passerà agli annali del SFT. L'esclamazione è la seguente: "Na lustrada alla Fritula...e via!".

Il giorno dopo peschiamo in un piccolo lago da noi rinominato nel "lago degli erbai" data la quantità di vegetazione presente, anche qui le catture non mancano, peccato per il big incannato da Alessandro che purtroppo si slama e non ci regala la bellezza dei suoi colori.

Ben presto capiamo che i pesci si trovano proprio in mezzo a questi grovigli di vegetazione ed iniziamo ad insidiarli con spoon e frullino. I risultati non tardano ad uscire:

Piano piano vedevamo concretizzarsi i commenti che avevamo sentito prima della partenza, ossia: "in lapponia si fanno tanti numeri ma la taglia è limitata". In effetti abbiamo fatto diverse giornate da 20-25 lucci a testa ma difficilmente sopra gli 80-90 cm. Nonostante ciò il nostro gruppo è tornato a casa con un paio di over metro di tutto rispetto (Davide 105 cm, Gifro 102 cm ed Ale e Fiuma con 1 m preciso).

Sorsele

Il terzo giorno il gruppo si divide ed alcuni di noi preferiscono fare una capatina a Trote. A tal proposito seguiamo le solite indicazioni di Marino che ci prepara una piantina con info millimetriche. Prima di raggiungere le sponde del Vindel passiamo però per il centro, a ritirare i permessi di pesca.  Qui conosciamo la solita signora gentilissima di turno, ci raconta che sua figlia si è sposata con un italiano e vive sul lago di como. Ben presto ci rendiamo conto del livello di civiltà che hanno gli svedesi, sempre educati e rispettosi delle regole (come non menzionare il rispetto imbarazzante della fila e dei limiti di velocità).

Altra cosa che notiamo è l'attenzione per la natura, la salvaguardia del paesaggio e degli animali.

Risaliti in auto raggiungiamo in pochi minuti il parcheggio situato nei pressi della nostra zona di pesca. Per raggiungere la sponda del Vindel dobbiamo attraversare un pezzo di bosco, non vi dico la quantità mi mosche e zanzare che ci hanno assalito; per fortuna il giorno prima ci eravamo attrezzati (in seguito comprai diversi boccetti di mygga anche per le tigri nostrane).

Da subito i ragazzi iniziano prendere pesci ma del pomeriggio ricordo il bellissimo temolo di Matteo e la mia Trota:

Seguendo il Vindel verso valle vediamo che dopo pochi km il flusso rallenta mentre la profondità delle acque aumenta. Ben presto torniamo ad agganciare dei lucci che in molte occasioni ci salutano tagliandoci il filo (purtroppo non avevamo con noi i teminali in acciaio). Nonostante questo facciamo diverse catture degne di nota.

Frequentando le sponde dei fiumi e dei laghi ci accorgiamo della frequente presenza di piccoli capanni in legno, qui spesso si trova un bagno pulito e della legna da ardere. Credo vengano utilizzati dagli stessi svedesi per ripararsi in caso di necessità.

Lyksele

Per recuperare un po' di energie e staccare un po' decidiamo di fare un giretto in quel di Lyksele, appena giunti lì ci accorgiamo della dimensione del centro, che in 5 minuti visitiamo. Ben più tempo trascorriamo nel bel negozio di pesca che troviamo lì nei pressi, e come si fa a non comprare altri "ciappini"...

Al rientro ci fermiamo lungo la strada ad ammirare il maestoso Vindel, in questa zona scorre frusciante con una potenza veramente impressionante. L'occasione è ottima per scattare alcune foto davanti alle principali rapide:

Cena Super

Alla sera, dopo una sauna rifocillante, tutti a tavola.

L'ex ristoratore Marino non va per il sottile preparandoci una cena super. Qui conosciamo meglio gli altri ospiti, su tutti il grande Dante che con la sua calma ci mostra un paio di trotoni esagerati presi, a fondo, pescando con il lombrico, proprio davanti al lodge, di certo un personaggio!

Oltre ai già nominati forlivesi Aldo ed Enos entriamo più in confidenza con Mr Temolo (Sergio) ed il suo socio modenese. Molti di loro li rivedremo negli anni seguenti diventando sempre più "stretti".

Luccio dal Ponte e Pescare di "notte"

Altri aneddoti che ricordiamo della spedizione sono sicuramente la pesca dal ponte ed i lucci serali.

Come detto, il lodge di Marino si trova su un'isolotto e vicino si trovano 2 ponti che oltrepassano i due rami del Vindel. Nei ritagli di tempo è consigliabile pescare proprio in queste zone perchè dei lucci "ne escono" sempre. Divertentissimo è stato il grande Fiumarolo che con un testa piombata della fox  ha iniziato il balletto dei lucci "dal ponte":

 

Altra situazione che mi ricorda bellissime sensazioni è la pesca sui laghi dopo le 22.00. Verso quest'ora, infatti, il vento normalmente si ferma ed il tramonto crea un'atmosfera veramente speciale. Ricordo una serata in cui mi sentivo benissimo, lanciavo a raffica nonostante fosse quasi mezzanotte e dopo non so quante ore di pesca...

Arrivederci Lapland Lodge

La settimana di pacchia purtroppo passò in fretta ma tutti, al rientro, concordammo sulla scelta di replicare l'anno successivo...troppo bella la Lapponia.

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